L’omotransfobia è un’emergenza.

L’omofobia è ancora un problema? Oppure, come direbbe quel generale di cui non voglio neppure pronunciare il nome, si tratta di una fantasia di noi persone gay, lesbiche, Trans, bisessuali, asessuali, queer?

Vediamolo insieme, partendo dai numeri, nella giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, che è stata istituita il 17 maggio proprio perché il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha depennato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, quanto sia impellente la lotta contro chi ancora vorrebbe mandare in galera o a morte perché siamo come siamo:

  • ⁠63 i Paesi dove essere omosessuali è ‘illegale’
    (ILGA World)
  • 8 i Paesi dove l’omosessualità è punita con la pena di morte
    (ILGA WORLD)
  • 321 le persone trangender uccise violentemente nel 2023
    (TGEU)
  • ⁠il matrimonio egualitario è permesso solo in 38 Paesi del mondo
    (ILGA WORLD)
  • ⁠Sono 165 le vittime di omolesbobitransfobia in Italia nel 2023. Tra le 115 denunce penalmente rilevanti circa il 50% riguardano aggressioni fisiche o omicidi. Ma è solo una percentuale piccolissima, perché in gran parte gli episodi di violenza omobilesbotransfobica non vengono denunciati. (omofobia.org)
  • 36° (su 49) la posizione dell’Italia tra i Paesi UE per l’uguaglianza delle persone LGBTQIA+
    Il nostro Paese ha perso tre posizioni rispetto all’anno scorso (ILGA EUROPE)
  • ⁠⁠Il 53% delle persone LGBTQIA+ in Italia ha paura di prendere per mano il partner in pubblico. Il 54% pensa che le discriminazioni siano aumentate e il 68% ha denunciato forme di bullismo e molestie a scuola. (Agenzia Europea per i diritti fondamentali)

Ma adesso vi faccio questa domanda assai semplice:
Se sono lesbica, se sono etero, se sono trans a voi cosa cambia esattamente?

NIENTE.

Perché il mio orientamento sessuale, l’orientamento sessuale di qualcuno non cambia nulla nelle vostre vite e chi vi fa credere il contrario lo fa perché non ha modo di agire su ciò che davvero cambierebbe le nostre vite: la lotta alla povertà, agire sulle diseguaglianze sociali e non da ultimo sull’inflazione.

Ma diciamolo insieme che essere come siamo non cambia nulla agli altri e già questo basterebbe per interrompere il circolo vizioso di chi pensa di poter approvare o disapprovare le vite altrui.

In questa foto mi vedete indossare una t-shirt.
Oggi la porterò con me ovunque: in Tribunale, in Azienda, per le strade; per ricordare che quello che sono non cambia di una virgola le vostre vite.

Vi dono le grafiche che ho utilizzato.

Se vorrete prenderle e fare la vostra t-shirt, indossandola ovunque vi pare, oggi, domani o quando vi andrà, sarà un piccolo grande gesto nella nostra battaglia collettiva per l’eguaglianza

Seguimi sui social:

Ascoltami su Spotify

Hai letto il mio ultimo libro?